venerdì 28 novembre 2008

Fobia sociale

E insomma, c'è questo sito che si chiama www.fobiasociale.com, che di fatto è un forum in cui parlano quelli che non riescono a parlare, dialogano quelli che non sanno dialogare e s'incontrano quelli che altrimenti non incontrano nessuno. E si sfogano, e si lamentano, a volte si danno vicendevolmente coraggio e a volte fanno solo esercizio di autocompatimento.
Sto male a leggere quei messaggi. Sto male, perchè io so come si sentono. Avrei potuto essere uno di loro, anni fa. Allora però non c'era internet. Un bene, perchè così sono stato costretto a uscire dal guscio. Un male, perchè l'isolamento era completo. Ma la cosa che più mi fa stare male (sentire in colpa, forse?) è che, nonostante io sia riuscito negli anni, con la forza di volontà, la psicoterapia, gli psicofarmaci e soprattutto l'affetto delle persone a tirarmi fuori (non del tutto, ma abbastanza per non vivere in un incubo) da quella situazione), nonostante ciò non ho assolutamente nulla da dire per essere loro d'aiuto. Un sociofobico è un cane che affoga, e tutti lo bastonano. Ma io che mi sono salvato e non voglio bastonarli, non riesco nemmeno a tendergli una mano.
Andateli a trovare nel forum. Non li bastonate. Non giudicateli dei poveri sfigati. Forse alcuni lo sono davvero. Forse alcuni sono esibizionisti del dolore in cerca di attenzione. Ma la maggior parte stanno soffrendo senza meritarlo. E anche noi, con loro, stiamo perdendo qualcosa.

2 commenti:

fatacarabina ha detto...

la mia terapista, tempo fa, mi ha chiesto di partecipare ad un gruppo di auto-aiuto. Io, penso oggi di essere una quasi ex ansiosa, cioè sto lavorando ancora ma sto meglio. Una mia via da percorrere ce l'ho, non riesco ad aiutare gli altri per il semplice motivo che non penso che le parole bastino se non ci si mette davvero in discussione con noi stessi per primi, se non si è pronti a salire sul ring e buttar fuori il dolore e farci a pugni, ecco...volevo dirti solo questo, ciao

Psicosomarico ha detto...

Ciao, grazie per il commento. Credo che ciò che dici sia vero: l'aiuto degli altri serve a poco se non siamo noi stessi i primi ad aiutarci, anche solo con un piccolo sforzo di volontà.